L’origine di questa festa
Ogni anno a Warstein, cittadina della Westfalia gemellata a Pietrapaola dal 2001, ha luogo una celebrazione speciale, la Schützenfest, nome che potremmo tradurre un po’ a senso “festa del tiro a segno” ( il nome riporta però al tempo in cui il cittadino si armava volontariamente per difendere la comunità).
La tradizione della festa ha radici che risalgono al medioevo, quando in molti paesi non esisteva un servizio di leva regolare e spesso, in caso di pericolo, la difesa dei borghi era in mano agli abitanti. A questo scopo in alcune regioni della Germania nord-occidentale e nelle Fiandre cominciarono a formarsi i primi corpi paramilitari municipali, poi ufficialmente riconosciuti dalle rispettive autorità statali. Col tempo l’uso si generalizzò e fu adottato anche in altre regioni dell’Europa centro-orientale. In occasione degli esercizi militari e dell’arruolamento dei convocati le città organizzavano vere e proprie manifestazioni, invitando le personalità locali, i signori feudali e i cittadini più in vista delle comunità confinanti. Tutte queste persone avevano soprattutto un compito di rappresentanza e assistevano alla sfilata che i “difensori”, nel frattempo dotati di vere e proprie uniformi e di armi, tenevano per le vie della città.
La festa del 14-16 settembre
Questi particolari ci riportano direttamente ai giorni nostri come ben intuisce chi ha assistito alle celebrazioni del 14-16 settembre a Warstein. Quest’anno la cittadina ha avuto anche l’onore di essere stata scelta come sede generale della “festa del tiro a segno” a livello regionale e ha di conseguenza ospitato i rappresentanti di tutti i corpi di difensori della Westfalia. Tradotto in numeri questo significa un totale di:
– più di 350 associazioni regionali di “corpi di tiratori”, incluse anche le bande musicali
– un totale di 12.000 invitati
– circa 30.000 spettatori
Tra questi ultimi, un gruppo di circa 50 pietropalesi, giunti a Warstein in autobus, dopo un viaggio di quasi 24 ore. La trasferta è stata organizzata dall’associazione per il gemellaggio Pietrapaola-Warstein, che da qualche anno promuove iniziative atte a favorire il contatto e l’interazione tra gli abitanti delle due cittadine. Il dialogo culturale è possibile solo con la reciproca conoscenza e in questo contesto rientra anche l’esperienza, da parte nostra, della Schützenfest, una celebrazione estranea alla tradizione dei paesi mediterranei. Ospitati da famiglie tedesche o di connazionali residenti a Warstein, i pietropalesi hanno quindi avuto l’occasione di vedere quello che a Pietrapaola è un po’ l’equivalente della festa del patrono, amplificato nelle dimensioni su scala regionale. Da parte sua, l’amministrazione di Warstein ha sottolineato il suo apprezzamento per la presenza delle delle città gemellate (in tutto queste sono quattro) esponendo lo stemma di ciascuna in una cerimonia ufficiale alla presenza dei rappresentanti dei comuni.
ll programma della festa
La festa del tiro a segno (Schützenfest) si svolge a Warstein e nelle città che ne hanno conservato la tradizione ogni anno, mentre la festa regionale del tiro a segno (Bundesschützenfest) viene organizzata solo ogni tre anni, ogni volta in una diversa città della Westfalia. Quest’anno Warstein è stata scelta come sede delle celebrazioni regionali, per cui il programma è stato particolarmente intenso di appuntamenti. Dal giorno di arrivo dei gruppi alla domenica lo svolgimento può essere riassunto così:
Venerdì 14:
-cerimonia di apertura da parte del rappresentante generale dei diversi corpi di difensori della Westfalia
-gara di tiro e serata musicale pop sul terreno della Mongolfiade
Sabato 15:
-arrivo dei diversi corpi di tiratori da ogni parte della Westfalia
-saluto ufficiale
-gara di tiro con elezione del cosiddetto il “re” dei tiratori della Westfalia
-ballo di gala nelle tende della Mongolfiade, a cui hanno partecipato i tutti i rappresentanti dei corpi in abito da cerimonia e, per le signore, in abito da sera
Domenica 16: il giorno più importante. Il culmine è rappresentato dalla sfilata dei diversi corpi per la città. Ognuno di essi è preceduto dal proprio re, dalla regina e dalle damigelle (ogni corpo ha una propria uniforme, un proprio re con relativa regina, ed è gerarchicamente organizzato un po’ come nell’esercito). In seguito alla sfilata, la festa è continuata nelle cinque tende della Mongolfiade. Qui ogni associazione ha di solito il suo posto fisso, gli altri visitatori hanno dovuto perciò affidarsi alla fortuna. Non c’è festa che si rispetti che non duri fino a tarda notte e dove non si apprezzi il principale prodotto locale, la birra… Questa, qui, è la festa delle feste.