Il 14 agosto, a Pietrapaola la festa a Pietrapaola è dedicata all’ospite: al bagnante, che ogni estate sceglie in nostro paese per le vacanze ma anche a quei pietropalesi che vivono fuori e numerosi ritornano a casa per l’estate. Ogni anno questa serata è speciale, perché per costume un artista illustre anima una piazza ansiosa di divertirsi e partecipare. Ieri sera è toccato ai Los Locos. Sicuramente sulla carta molti leggendo il nome si sono sentiti spaesati. Il tam-tam tra gli ombrelloni in spiaggia tutto il giorno ieri è stato: “Los Locos, ma chi sono?” e qualcuno che spiegava “Sono quelli che cantano questo, questo, quest’altro…” sciorinando un certo numero di successi molto noti. “Ahhh quelli! Sì ho capito …”. Così la sera ospiti e abitanti erano già tutti impazienti in piazza non solo per ascoltare ma anche per ballare, piccoli e grandi, e intenzionati anche a non perdere l’altro appuntamento importante dell’evento: i fuochi a mezzanotte in spiaggia. Come ogni anno, la sfida è stata tra tre ditte di artificieri: una campana, una pugliese e una calabrese; al vincitore va un extra in denaro. È sempre molto difficile definire chi ha fatto meglio: i fuochi sono ogni volta molto fantasiosi e sfruttano il mare creando belle scenografie luminose e colorate tra acqua e cielo. Anche ieri erano tanti gli applausi degli ospiti che sono tornati a casa soddisfatti.
Almeno i più. Perché accanto alle luci di quest’evento vogliamo anche segnalare le ombre. E le prime ombre di dubbio si potevano scorgere già ieri pomeriggio sull’orizzonte marino, quando i bagnanti, scendendo in spiaggia, hanno trovato grandi superfici chiuse per ragioni di sicurezza, e lo spazio disponibile per gli ombrelloni molto ridotto. Ragioni di sicurezza dovute al fatto che gli artificieri avevano già cominciato a caricare le canne con la polvere da sparo disposte al mattino sulla spiaggia. I turisti hanno segnalato la loro comprensione per la situazione adeguandosi, nonostante la giornata estremamente afosa, e rimanendo al di fuori della fascia circoscritta, ma tra gli ombrelloni serpeggiava già il dissenso nei confronti dell’organizzazione: “Questo lavoro si poteva fare sul tardi e non nel pomeriggio” dice uno, a cui chiaramente non è andato giù piazzarsi nell’afa lontano dall’acqua.
Altre ombre si sono aggiunte nel corso della notte, quando gli ospiti sono andati a nanna; non è toccato a tutti chiudere occhio, perché per chi dorme con finestra sulla piazza è cominciato il calvario: le armature di metallo del palco sono state smontate a suon di martello. È un rito che si ripete ogni anno e a cui, ogni anno, ognuno reagisce in modo differente. Stanotte, verso le 2:15, una donna si è avvicinata ai due lavoratori sul palco e ha accennato una protesta, in nome della quiete notturna sacra ai vacanzieri. Alla risposta insolente di uno di loro si è vista costretta a minacciare di chiamare le forze dell’ordine e si è allontanata. Il rumore è calato lievemente ma solo alle tre di notte le martellate sono cessate. Ci sono volute le tre di notte anche per risolvere l’ingorgo provocato dalle macchine parcheggiate nelle vicinanze della piazza da chi era venuto da fuori ad assistere allo spettacolo. Al chiasso (come se non bastasse il martello!) qui si sono aggiunti gli schiamazzi di una lite non da poco scoppiata tra due automobilisti.
Stamattina in spiaggia i commenti erano unanimi: lo spettacolo è piaciuto, il contorno molto meno, inclusi i pesci morti sulla riva e la polvere da sparo rimasta su una spiaggia da bonificare.
L’ospite, si sa, ha sempre ragione.